lunedì 3 novembre 2008

Principi del connettivismo - considerazioni

Ho trovato interessanti i Principi del Connettivismo (scritti in rosso) e mi sono permessa di affiancarci un commento personale! :) Voi che ne pensate??

  • L'apprendimento e la conoscenza si fondano sulla differenza di opinione. In effetti se non ci fosse una differenza di opinione non ci potrebbe essere una crescita, no? Se tutti la pensassimo nello stesso modo non ci sarebbe motivo di imparare niente di nuovo...
  • L'apprendimento è un processo di connessione di nodi specializzati o fonti di informazione. Connessione di fonti di informazione... giusto! Bisogna essere ben informati quando si apprende un qualcosa di nuovo in modo da poter essere convinti di ciò che stiamo imparando, senza imparare a pappagallo, come si dice solitamente...
  • L'apprendimento può essere residente in applicazioni non umane.
  • La capacità di sapere di più è più importante di quanto già si sa al momento. E' molto difficile dire "voglio saperne di più" se la cosa all'inizio non ti interessa. A volte ci si deve informare perchè si è obbligati a farlo per studio o per lavoro... eppure molto spesso, a distanza di tempo, ci accorgiamo che quanto impariamo ci torna sempre utile in un modo o nell'altro.
  • Alimentare e mantenere le connessioni è necessario per facilitare l'apprendimento permanente. Non si può apprendere e poi mettere da parte senza utilizzare ciò che si è imparato... bisognerebbe riuscire a metterlo a disposizione anche degli altri e continuare questo processo proprio alimentandolo e mantenendolo. Facile eh? ;)
  • La capacità di individuare connessioni fra campi, idee e concetti è un'abilità centrale. Più cose si conoscono e più dovrebbe venire automatico utilizzare e sfruttare le conoscenze anche in atre sfere, in altri campi...
  • La validità (conoscenze esatte e aggiornate) è l'intento di tutte le attività di apprendimento di stampo connettivista.
  • Prendere delle decisioni è esso stesso un processo di apprendimento: saper scegliere cosa imparare e il significato delle informazioni in entrata è visto attraverso la lente di una realtà in mutamento. Se adesso c'è una giusta risposta, essa potrebbe rivelarsi errata domani a causa delle alterazioni del clima delle informazioni che influenzano la decisione. I tempi cambiano molto velocemente negli ultimi anni soprattutto; ciò che si apprende adesso tra qualche anno sicuramente andrà rivisto, ok.. ma mi dico... perchè intanto non apprenderlo? In modo che poi si potrà valutare correttamente non solo come riutilizzarlo in modo utile ma anche come cambiarlo in modo corretto!! No eh??

Un testo di riferimento irrinunciabile per conoscere i principi che sottendono questa teoria è Knowing Knowledge, di George Siemens.

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