lunedì 20 ottobre 2008

Didattica Pratica

Questa mattina mi sono ritrovata a fare una ricerca sul termine Didattica...
Alla fine viene sempre fuori il fatto che ci debba essere un rapporto insegnante-allievo tale da fare in modo che lo studio provenga non da un imposizione ma dalla voglia di imparare e apprendere...
Facile a dirsi e difficile a farsi!
Buona parte dell'apprendimento, a mio parere, penso provenga dal tipo di rapporto che l'insegnante riesce a creare con i propri alunni: non troppo amichevole (potrebbe non essergli più portato rispetto) non troppo ossessivo (potrebbe essere odiato e quindi far studiare solo per paura).
In ogni cosa ci vorrebbero le vie di mezzo; e quali sono queste vie di mezzo?
Durante questi mesi mi sto occupando di tenere, il sabato pomeriggio, un gruppo di ragazzi dai 15 ai 18 anni e mi rendo conto che, anche se non è proprio uguale al rapporto insegnante-alunno, sia molto difficile riuscire ad essere "animatrice" e "amica" allo stesso tempo.
Il rapporto di fiducia lo si ottiene tentando di essere più vicini a loro; da questo di solito scaturisce anche il rispetto verso l'adulto... amico "fino ad un certo punto".
L'insegnante, o l'animatore, devono cercare di immedesimarsi molto spesso negli alunni-ragazzi; così diventerà un pò più semplice l'avvicinamento verso il loro mondo, si otterrà il rispetto desiderato ma si riuscirà anche ad insegnare senza incutere alcun timore, anzi, grazie alla stima da parte degli alunni-ragazzi, questi apprenderanno meglio e parteciperanno con più piacere!
Il fatto è che nelle scuole di oggi c'è poca interazione pratica tra insegnante e alunno; l'insegnante sta in alto e l'alunno è schiacciato da questa figura. Secondo me questo tipo di approccio è sbagliato perchè in questo modo l'alunno impara giusto perchè è obbligato a farlo e imparando contro voglia alla fine si dimenticherà tutto appena finita la scuola!!
Ecco perchè ora come ora i 19enni dopo la maturità spesso non sanno cosa fare o cambiano università continuamente: perchè realmente non sanno cosa gli piace! Non sono riusciti in 13 anni di scuole dell'obbligo a capire cosa veramente li appassioni!
Questa a mio parere è una grande crisi nel sistema... anche perchè chi non è realmente motivato studierà o lavorerà per forza passando quindi una vita da insoddisfatto.
Sono una serie di reazioni a catena che si innestano proprio durante gli anni più importanti per gli adolescenti...
Pensate che sia pazza? Penso solo io questo?

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