lunedì 27 ottobre 2008

Trinchero Roberto, Valutare l’apprendimento nell’e-learning.

Il volume di Trinchero, affronta il problema della valutazione in ambienti di apprendimento supportati da tecnologie infotelematiche, Formazione Assistita da Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione o Technology Enhanced Learning, un'ampia categoria che include gli ambienti di apprendimento in Rete di varia natura, ma anche le tecnologie off line di supporto all'apprendimento. Il concetto di e-learning, è da intendersi in senso letterale e generale di «apprendimento elettronico». Il lavoro focalizza la sua attenzione essenzialmente sulle problematiche connesse alla costruzione di prove di valutazione, non affrontando, volutamente, i problemi della collocazione dei momenti valutativi nelle varie fasi di un intervento di e-learning e della valutazione delle ricadute economiche del processo operando solo brevi cenni all'aspetto relazionale della valutazione.

Nella progettazione di un piano di valutazione occorre decidere lo scopo della valutazione che stiamo mettendo in atto, così la valutazione dei saperi acquisiti dai soggetti pone una serie di problemi inerenti alle 5 questioni con cui deve confrontarsi la ricerca educativa: ontologica, epistemologica, metodologica, tecnico-operativa e, non ultimo, assiologica, che nella valutazione assume un ruolo particolarmente rilevante.

Quali caratteristiche dovrebbe avere una buona valutazione dell'apprendimento?

Anzitutto, dovrebbe insistere sul carattere formativo e proattivo e inserirsi a più livelli nel processo di apprendimento dell'allievo. Secondo l’autore una buona valutazione dovrebbe essere organizzata in modo da orientare verso lo sviluppo di un atteggiamento positivo nei confronti della materia trattata, penalizzando l'apprendimento meccanico e premiando quello significativo. Presentando la valutazione come un'attività che si situa sullo stesso piano di altre attività formative, come un momento del normale processo didattico, strettamente legato e inscindibile da esso, l'allievo può rompere il binomio valutazione-giudizio in favore del binomio valutazione-formazione. Opportune scelte possono favorire lo sviluppo di questo atteggiamento: scelte basate sull'analisi dei casi, sullasimulazione, sul problem solving offrono buoni esempi di integrazione tra valutazione e didattica.

L'allievo dovrebbe concepire la valutazione come un momento di confronto più che come un momento di giudizio. Il confronto, anche a fini valutativi, non deve essere vissuto con timore, ma deve essere occasione di crescita. Nessun giudizio valutativo è una «sentenza». Il successo dell'intervento formativo dipende dalla misura in cui è il gruppo nel suo complesso, e non solo il singolo allievo, a raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti, quindi il successo dell'opera del tutor si misura in relazione a quanto egli riesce a portare tutti gli allievi agli obiettivi previsti. Anche il successo del singolo allievo dovrebbe essere misurato in relazione alla sua capacità di contribuire al successo dell'intero gruppo di formazione e non solamente al proprio.
Per predisporre l'allievo a un rapporto positivo verso la valutazione, è importante definire con precisione gli elementi di processo e di prodotto che sono desiderabili (o almeno ammessi) e quelli che non lo sono, non nell'ottica di «premiare chi sa», ma in quella di «formare chi (ancora) non sa». Questo può essere fatto con responsi chiari e comprensibili, che includano la corretta elencazione degli obiettivi raggiunti e non raggiunti, dei processi considerati accettabili e di quelli migliorabili.

Un buon processo di valutazione non si deve quindi fermare ad aspetti superficiali dell'apprendimento, ma deve essere in grado di indagare in profondità le acquisizioni dello studente; in altri termini, non deve limitarsi a rilevare gli esiti, ma deve cercare di gettare luce anche sulle cause che li determinano, dato che solo in questo modo sarà possibile definire interventi correttivi realmente efficaci.

Inoltre l'intervento formativo dovrebbe puntare a favorire lo sviluppo nello studente di una specifica sensibilità all'autovalutazione, ossia un atteggiamento di costante disponibilità all’'automonitoraggio e alla messa in discussione delle proprie strategie. L'allievo che percepisce l'importanza di autovalutare il proprio raggiungimento degli obiettivi e le strategie che mette in atto allo scopo ha maggiori possibilità di sviluppare abilità di autoregolazione metacognitiva del proprio apprendimento.

Il processo di valutazione consta quindi di due momenti. Il primo è quello della rilevazione, il quale comprende un insieme di procedure operative volte a raccogliere evidenza empirica (ossia dati fattuali, osservabili e rilevabili) e a trarre da essa informazioni secondo i canoni della ricerca scientifica su un insieme di aspetti differenti di un dato processo formativo. Il secondo momento è quello della valutazione vera e propria, ossia dell'assegnazione di significato e valore al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla situazione attesa o alle eventuali discrepanze. E questo secondo momento a portare all'assunzione di specifiche decisioni operative, che possono riguardare l'allievo, ma anche l'intervento formativo.

Il testo è quindi rivolto a formatori e insegnanti che intendono avvalersi delle tecnologie infotelematiche per progettare prove di valutazione efficaci, sia in contesti di formazione a distanza, sia in contesti di formazione in presenza assistita da tecnologie, o nel caso di una combinazione delle due modalità.

Scopo principale è quello di guidare il lettore alla progettazione di consegne valutative efficaci, sfruttando appieno i suggerimenti che derivano dalla ricerca, sull'apprendimento supportato da tecnologie infotelematiche.

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